Schede

2 marzo 2011

Contro natura


"L'omosessualità è contro natura". Una frase molto popolare (assieme ad altre più colorite locuzioni) tra le fila dei cattolici conservatori leghisti neoceltici druido-vaticanofili cristiani. Una della ragioni con cui si cerca ancora oggi di opporsi al riconoscimento dei diritti degli omosessuali. Ma cosa vuol dire contro natura?
Se si intende per "naturale" ciò che esisterebbe comunque anche senza l'intervento tecnologico dell'uomo, allora l'omosessualità è più che naturale.

Se invece con "naturale" si intendono le caratteristiche che, dopo millenni di storia evolutiva fisica, sociale e antropologica umana, sono state selezionate come ottimali alla conservazione della specie, allora forse hanno ragione: gli omosessuali sono contro natura. Sì, insomma, se escludessimo gli aspetti culturali ed intellettuali dell'uomo, e lo considerassimo un animale nel suo habitat, allora potremmo tracciarne un profilo "naturale".

Per qualche motivo non viviamo in branchi in cui un solo maschio alfa feconda tutte le donne che curano la prole in comunità, anche se abbiamo esemplari che tentano di contrastare questa realtà inserendo nel percorso evolutivo la variabile bunga-bunga. Le nostre femmine devono curare la prole per lungo tempo, ed hanno selezionato i maschi in funzione della loro capacità di aiutarle, materialmente, per molti anni. Quindi per ottimizzare la procreazione alla donna serve un uomo che sia capace di aiutarla a crescere i figli, e che non la abbandoni. Avremmo potuto darci alle orge come i bonobo e rendere i nostri sabato sera più divertenti, ma purtroppo la struttura familiare umana si è stabilizzata in modo da fare contento il Papa (e meno il Papi): un maschietto ed una femminuccia (che devono riprodursi) monogami (così curano la prole).

Quindi due uomini o due donne che vogliono mettere su famiglia sarebbero contro natura: non possono procreare. Ma anche una famiglia composta da un uomo ed una donna, di cui uno sterile, è contro natura. Ed anche un uomo che abbandona la propria moglie agisce contro natura. Anche un cieco è contro natura: verrebbe subito sbranato dal leone, che ha appena digerito il miope, mentre lo zoppo è lì a tentare un'inutile fuga. La selezione non perdona.

Per fortuna il nostro innaturale cervello ha partorito una serie di cosucce poco naturali che permettono allo zoppo di camminare, al miope di vedere, al cieco di evitare di trovarsi da solo nella savana, alla donna abbandonata di essere indipendente e chiedere gli alimenti al marito fedifrago, alle coppie sterili di procreare e agli ultrasettantenni di non sfigurare davanti ad un plotone di giovani ed attraenti esemplari di femmine da monta.

Quindi, a meno che non vogliamo vietare per legge ogni artificioso intervento umano nel corso naturale delle nostre esistenze, direi che negare agli omosessuali i diritti che ad altri sono concessi sia un discorso contro la logica (che è molto peggio di "contro natura"). In fondo poi contro natura lo siamo un po' tutti no?

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