Schede

2 marzo 2011

Bondi e la depressione del kamikaze


Bondi si dimette; "in secondo luogo" perché ha incontrato difficoltà. Ma il motivo principale è perché non l'hanno sostenuto. Chi? I pasdaràn berlusconiani, quelli che immolano la propria faccia nella difesa quotidiana dell'indifendibile. Quelli che consumano le unghie sugli specchi pur di dimostrare al capo fedeltà incondizionata. Ecco quei kamikaze mediatici non si sono spesi con altrettanto zelo a difenderlo. Lui che in ogni occasione ha fatto da scudo al padrone con la sua reputazione. Ha avuto difficoltà, e Tremonti non gli ha dato i soldi per mantenere il suoi impegno (che dovrebbe essere almeno non demolire ciò che resta del nostro patrimonio). E nessuno l'ha difeso contro le ingiuste accuse della sinistra. Nessuno ha detto:"Poverino!! Che colpa ne ha lui se i soldi non ci sono?"

Un Ministro della Repubblica Italiana non si dimette perché ha sbagliato. Perché non è stato capace di tutelare la ricchezza culturale italiana. Perché il suo Governo non è in grado di trovare fondi sufficienti da investire nei tesori dell'arte nazionale. Perché non è stato all'altezza di sfruttare la più prestigiosa fonte di PIL che abbiamo. No. Il Ministro(!) si dimette perché non lo difendono. Perché il padrone non dedica campagne stampa a sua tutela. Perché in qualunque posto si reca non riceve altro che fischi e nessuno gli seleziona platee giovani e plaudenti, o gli offre schiere di zelanti poliziotti che tengano alla larga i "dissidenti".

Credo che in Italia più di questo non ci meritiamo.

2 commenti:

  1. Bondi dimentica di non essere come la Minetti:-) se non vedi che difesa avrebbe avuto dal "puparo". Ogni volta che sento quest deliri mi sembra di essere in un sogno che fai dopo una colossale sbronza, solo che il giorno dopo non ti alzi col mal di testa ma con questi che ne dicono una ancora più vergognosa. Pensare che siamo stati i padroni del mondo...e ora ci toccano questi...

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  2. La sbronza è davvero bella grossa. E quello che mi fa paura è il numero dei sostenitori di questi politici.

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